Orfani: Sam #4

Cavalcate e inseguimenti nel west 2.0 di Recchioni e Monteleone




Questa nuova stagione di Orfani è una partita a quattro: da una parte ci sono due mostri senza scrupoli, venuti al mondo per seminare dolore e terrore, che non esitano a mandare al massacro uomini inconsapevoli, dopo averli manipolati e usati come pedine su una scacchiera; dall'altra ci sono Sam e Ringo. Sì, perché questo Cavalli e segugi ci conferma - anche se ormai non ce n'era bisogno - che gli esseri assemblati in laboratorio, pur essendo lungi dall'essere spiritualmente perfetti e vicini al francescanesimo della prima ora, sono (o sanno essere) molto più umani del governatore Garland e del generale Petrov i quali, nonostante siano fatti di carne e sangue, sembrano dimenticare che nelle loro vene scorre lo stesso fluido rosso che non esitano a far scorrere a fiumi per i loro squallidi interessi personali.

[Sì, a seguire ci saranno spoiler, battute a effetto e citazioni cinematografiche. Soddisfatti?]



In questo numero, molto ben assemblato dalla consolidata coppia Recchioni - Monteleone, assistiamo a una sequenza lunghissima di omicidi operati esclusivamente a scopo difensivo da Ringo il quale, c'è da ammettere, sta iniziando a diventarci davvero simpatico (e ci fa piacere che rubi spazio, a partire dalla copertina, al resto dei personaggi). Dei sessanta uomini mandati dal generale Petrov per "eliminare il prezioso alfiere di Garland" il Pistolero fa un sol boccone e il conteggio dei colpi di mascella della sua masticazione lo tiene Host, una spalla sempre più spassosa e capace di un irresistibile sarcasmo.

Ma dietro la corazza metallica c'è di più, molto di più. Come Sam, sempre alle prese con i giovani Perseo e Andromeda, mostra tutte le sue fragilità di sistema e di sentimenti, così Ringo è costretto da un iniziale incubo rivelatore, magistralmente reso dalle matite di Werther Dell'Edera, a indossare la sua maschera più strafottente per nascondere le ansie e le paure che attanagliano il suo cuore sintetico. Questo Ringo sintetico si autoinclude nel gruppo degli "Orfani", proseguendo nel gioco che abbiamo già evidenziato nei numeri precedenti (qui e qui) di una definizione sempre più ambigua ed enigmatica del termine da parte degli autori: chi sono i "veri" Orfani? Per chi deve parteggiare davvero il lettore? In questi ultimi albi la questione appare ancora più marcata proprio per l'attitudine corale del racconto in cui Sam, teoricamente personaggio centrale sin dal titolo di questa stagione, appare lievemente defilata.



Sono tanti i giocatori messi in campo in questa partita dalla quale nessuno può e vuole uscire vincitore, perché l'eliminazione di una sola pedina comporterebbe alterare gli equilibri in corso. Tutti sembrano avere bisogno uno dell'altro: Garland di Ringo per arrivare ai bambini, Ringo di Sam per avere un obiettivo degno di lui (e il prossimo episodio, intitolato Duello al sole, già dalla copertina sembra promettere una resa dei conti tra i due), Petrov di Ringo per adombrare Garland e Sam di tutti loro, altrimenti il suo proteggere i bambini rimarrebbe privo di senso.

Le tavole dell'intro e dell'epilogo sono realizzate rispettivamente da Werther Dell'Edera e Luca Casalanguida, due fuoriclasse ormai di casa su Orfani, in grado di mettere su carta soluzioni grafiche sempre nuove (vedi il tratteggio in perenne evoluzione di Dell'Edera nelle scene oniriche o la disposizione delle vignette assolutamente anomala architettata da Casalanguida, es. a p.88). Il resto dell'albo (ovvero, gran parte dell'episodio) è invece appannaggio di una new entry, Luca Claretti, dotato di un'attitudine pop particolarmente adatta alle scene più adrenaliniche.

Tornando alla storia, uno dei passaggi che ricorderemo di questo albo è sicuramente la scena di sesso - ispirata a Shoot 'em up - tra Ringo e la sua vecchia fiamma, novelli Clive Owen e Monica Bellucci (sempre sia lodata!): molti si lagneranno definendola gratuita e volgare ma noi vogliamo ricordarla come una piccola chicca citazionistica all'interno di quel mosaico di cultura pop che è l'opera di Recchioni in generale, qui senz'altro con il contributo ideativo di Monteleone (a voi, ad esempio, trovare quella di... Sir Elton John!). Del resto, in molti avranno notato come persino il titolo sia un evidente riferimento allo Hugh Grant di Notting Hill, e come sempre, parlando di deserti, città clandestine multietniche e droidi parlanti non possono non venire in mente omaggi più o meno subliminali a Star Wars.



Come spesso accade, sotto la montagna di battute, citazioni e ironia, gli sceneggiatori ci rendono partecipi di una serie - stavolta particolarmente cospicua - di colpi di scena, a partire dalle prime pagine. (Spoiler) La conclusione della storia poi porta con sé un'interessante evoluzione della trama: Garland accoglie un allampanato Diacono Luca ed entra in possesso di qualcosa di talmente prezioso da risultare irrimediabilmente pericoloso. (Fine spoiler)
Solo il tempo ci dirà quali tra gli elementi di cui abbiamo parlato peseranno maggiormente nei numeri successivi. Intanto però abbiamo avuto modo di goderci un western 2.0, brillante, citazionista, moderno e a tratti estremo.

Rolando Veloci e il Sommo




ORFANI: SAM "Cavalli e segugi"
NUMERO: 4
DATA: luglio 2017
SERGIO BONELLI EDITORE
COPERTINA: Carmine Di Giandomenico (colori di Giovanna Niro)

SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Roberto Recchioni e Michele Monteleone
DISEGNI E CHINE: Werther Dell'Edera, Luca Claretti e Luca Casalanguida
COLORI: Stefania Aquaro









Tutte le immagini: © 2017 Sergio Bonelli Editore


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