Barrier – La fantascienza e il fumetto come mezzi per superare i confini

Marcos Martín e Brian K. Vaughan sfruttano al meglio il medium fumetto per raccontare dei legami tra gli esseri umani, capaci di unirci al di là delle barriere


Barrier può essere riassunto in maniera semplice: due persone, Liddy, la proprietaria di un ranch in Texas e Oscar, un immigrato honduregno nel suo tentativo di attraversare il confine, vengono rapite dagli alieni e lottano cercando in ogni modo di tornare sulla Terra.

Questa linearità non è però un difetto, ma una scelta precisa dello scrittore Brian K. Vaughan per evidenziare la tematica dei confini e declinarla in tutte le sue versioni: confini fisici, politici, barriere culturali e linguistiche fino ad arrivare addirittura a differenze di specie e di pianeta.


La parte da mattatore la fanno però i disegni e le scelte narrative di Marcos Martín, sapientemente colorato da Muntsa Vicente, a partire dal formato scelto per la pagina. Barrier è uscito, infatti, per la prima volta come webcomic e non avendo alcuna limitazione fisica è stato deciso di utilizzare pagine basse e larghe: una scelta che richiama le strisce sui quotidiani delle origini, pur essendo più vicina a due strisce sovrapposte, ma allo stesso tempo si presta naturalmente ad una narrazione cinematografica fatta di campi larghi.

La grande abilità di racconto del disegnatore spagnolo sta nell’alternanza e nel mescolarsi dei due approcci: le vignette larghe danno sì respiro alle vicende e sottolineano i momenti più spettacolari ma quelle più piccole non vengono utilizzate solo per dare ritmo alla narrazione e ai dialoghi, anzi spesso dilatano il tempo, permettendo il focus sui dettagli o creando suspense e tensione, come nella fantastica sequenza che vede Oscar cercare di prendere al volo un treno.



Il formato è utilizzato anche per evidenziare visivamente il tema delle barriere e della necessità di superarle, con varie scene di personaggi che si muovono da un lato a quello opposto della vignetta o che si cercano dagli estremi con sguardi e mani (o tentacoli) che si avvicinano, scelta stilistica che raggiunge il suo apice nella sequenza verso la fine del primo numero in cui la vignetta (ma quasi spazio vuoto) che divide Liddy e Oscar ai lati opposti del foglio si restringe sempre di più con l’avanzare delle pagine fino ad arrivare al loro primo incontro.

La comprensibilità delle vicende data dalla narrazione per immagini, non solo nel paneling ma anche nelle inquadrature e nella grande capacità di Martín di ritrarre espressioni e gesti realistici dei vari personaggi pur con il suo stile semplice, è tale che Vaughan può permettersi di compiere nei dialoghi una scelta azzardata ma tematicamente coerente: i dialoghi di ciascun personaggio vengono mantenuti nella loro lingua, ovvero inglese per Liddy e spagnolo per Oscar (rispettivamente italiano e spagnolo nella traduzione di Michele Foschini per Bao Publishing) fino ad arrivare alle vignette vuote ma coloratissime che rappresentano il linguaggio degli alieni. Un’ulteriore barriera, questa volta eretta verso il lettore, che aumenta l’immedesimazione nei protagonisti, costringendo anche noi a fare un piccolo sforzo in più di comprensione.


Dopo una parte intermedia di pura fantascienza, in cui Martín cita la Guerra dei Mondi nel design delle sue creature e Vicente può regalarci degli scorci spaziali con colori incredibili, il finale in cui vengono rivelati i traumi dei protagonisti, extraterrestri compresi, chiude il cerchio in maniera efficace, ricordandoci che l’impegno e la fatica di raggiungere gli altri non si fermano mai, perché di questo è fatta principalmente la vita.

Filo Torta

Barrier
(Contiene: Barrier #1-5)

Storia: Brian K. Vaughan
Disegni: Marcos Martín
Colori: Muntsa Vicente
Lettering: Vanessa Nascimbene con Officine Bolzoni (in originale Marcos Martin basato sulla sua grafia)
Traduzione: Michele Foschini
Supervisione: Leonardo Favia
Formato: 24 x 26 cm, cartonato, a colori
Prezzo: 25€

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