Il Cimitero degli Amori Perduti
"L'amore è un cane che viene dall'inferno"
Charles Bukowski
Il cimitero degli amori perduti è un volume incredibilmente intenso. Tratta di uno di quei temi che da sempre hanno ispirato poeti, cantanti e artisti di ogni genere: la fine dell'amore. Tenendo presente l'ampio campionario di opere che li hanno preceduti, gli autori vi si pongono in maniera originale, pensando a un vero e proprio cimitero in cui finiscono le relazioni sentimentali quando terminano. La narrazione si sviluppa attraverso piccole storie, alcune comprensibilmente tristi (ove non tragiche, come La notte di Natale), legate tra loro da una storia di raccordo. A farci da guida troviamo personaggi illustri come Dante Alighieri, William Shakespeare, Charles Baudelaire e Woody Allen, ovvero coloro che in maniera sublime sono riusciti a rappresentare l'amore e le sue infernali pene. Un po' a ricordarci che, come ben espresso nell'introduzione al volume scritta da Nadia Bordonali, spesso sono proprio la lontananza, l'assenza e la separazione a ispirare le opere migliori, quasi che la sofferenza che ne consegue possa in qualche modo essere una musa più ispiratrice di altre.
Come la narrazione, pur nella frammentarietà delle storie brevi, mette in luce una certa profondità di pensiero inframmezzata da buone dosi di ironia (vedi il dialogo iniziale con Dante e quello con Woody Allen), anche la prova ai disegni, nonostante l'alto numero di autori coinvolti e di stili differenti, risulta globalmente positiva.
Sebbene alcune tavole presentino un tratto in parte ancora acerbo, si intravedono chiaramente le potenzialità grafiche degli autori, che hanno curato bene tutte le fasi produttive dal fumetto, compresi il lettering, l'impaginazione e la resa su carta.
In sostanza possiamo aspettarci cose molto interessanti da questo gruppo di fumettisti che ha scelto oculatamente l'autoproduzione come mezzo per potersi esprimere al meglio.
Prima di congedarci, non potevamo evitare di suggerire un sottofondo musicale che calza a pennello come La canzone dell'amore perduto di Fabrizio De André.
Charles Bukowski
McGuffin Comics è un'etichetta di autoproduzione a fumetti fondata da due autori bresciani, Mattia Ferri e Mattia Boglioni. Il loro esordo è avvenuto quest'anno con In Mass Media Res, seguito ora da Il cimitero degli amori perduti, opera corale incentrata sul tema degli amori che finiscono.
Il cimitero degli amori perduti è un volume incredibilmente intenso. Tratta di uno di quei temi che da sempre hanno ispirato poeti, cantanti e artisti di ogni genere: la fine dell'amore. Tenendo presente l'ampio campionario di opere che li hanno preceduti, gli autori vi si pongono in maniera originale, pensando a un vero e proprio cimitero in cui finiscono le relazioni sentimentali quando terminano. La narrazione si sviluppa attraverso piccole storie, alcune comprensibilmente tristi (ove non tragiche, come La notte di Natale), legate tra loro da una storia di raccordo. A farci da guida troviamo personaggi illustri come Dante Alighieri, William Shakespeare, Charles Baudelaire e Woody Allen, ovvero coloro che in maniera sublime sono riusciti a rappresentare l'amore e le sue infernali pene. Un po' a ricordarci che, come ben espresso nell'introduzione al volume scritta da Nadia Bordonali, spesso sono proprio la lontananza, l'assenza e la separazione a ispirare le opere migliori, quasi che la sofferenza che ne consegue possa in qualche modo essere una musa più ispiratrice di altre.
Come la narrazione, pur nella frammentarietà delle storie brevi, mette in luce una certa profondità di pensiero inframmezzata da buone dosi di ironia (vedi il dialogo iniziale con Dante e quello con Woody Allen), anche la prova ai disegni, nonostante l'alto numero di autori coinvolti e di stili differenti, risulta globalmente positiva.
Sebbene alcune tavole presentino un tratto in parte ancora acerbo, si intravedono chiaramente le potenzialità grafiche degli autori, che hanno curato bene tutte le fasi produttive dal fumetto, compresi il lettering, l'impaginazione e la resa su carta.
In sostanza possiamo aspettarci cose molto interessanti da questo gruppo di fumettisti che ha scelto oculatamente l'autoproduzione come mezzo per potersi esprimere al meglio.
Prima di congedarci, non potevamo evitare di suggerire un sottofondo musicale che calza a pennello come La canzone dell'amore perduto di Fabrizio De André.
Il sommo audace
Il Cimitero degli Amori Perduti
McGuffin Comics
DATA: 2016
COPERTINA: Lara Mondelli
TESTI: Roberta Taboni, Mattia Ferri, Mattia Boglioni
DISEGNI: Nicolò Belandi, Massimiliano Talamazzi, Elisa Mereu, Valerio Pastore, Martina Bonanni, Rosa Anna Esposto, Silvia Signorini, Simone Guarini
ILLUSTRAZIONI FINALI: Sara Pavan, Laura Micieli