Anteprima ORFANI: Ringo #7
Essere genitori non deve essere facile. E non mi riferisco allo star dietro a neonati irrequieti, bambini scalmanati, ad adolescenti ribelli per tutto il giorno. Per molti giovani il genitore è quella figura che dovrebbe "spianare la strada" ai propri figli, renderla agevole e priva di difficoltà, sforzandosi magari di smorzare anche la minima salita. Ma cosa succede quando le (apparenti) mancanze di un genitore sembrano caricarsi sulle spalle dei giovani figli dalla schiena troppo debole? Capita che le difficoltà diventino opera di un genitore inadempiente e non il frutto di una vita che procede lungo il suo binario e contro la quale, spesso, si può fare ben poco. Semplicemente perchè è più facile trovare un capro espiatorio in un padre "vecchio" e che non ci capisce che in se stessi o nelle vicissitudini fuori dal nostro controllo.
Così nascono i "bambini contro" dell'albo numero 7 di Orfani: Ringo. Una Bologna ridotta ad acquitrino è occupata da un branco di ragazzini capitanati dalla temeraria e arrogante "Leonessa" che cattura Ringo e i suoi giovani compagni che erano alla ricerca di un "porto" dal quale dovrebbero partire navi spaziali per lasciare la Terra. Il porto però è distrutto e la città è meta di mercanti in cerca di pezzi di ricambio.
La serie è di qualità, ormai lo abbiamo assodato e ogni numero lo conferma, ma spesso ci capita di inciampare in numeri senza grossi colpi di scena, che "allungano il brodo" con tanta azione ma che portano poche novità sul piano narrativo e delle relazioni tra i personaggi. Gli indizi su chi sia il vero figlio di Ringo sono ridotti all'osso, a piccoli atteggiamenti dei personaggi che vengono però subito smentiti o rimessi in discussione, ma è vero anche che ogni episodio segna un piccolissimo passo in avanti nel rapporto tra i quattro eroi che, oggi, sembrano più una "famiglia" di quanto non lo fossero in partenza.
P.S. Ci ha incuriositi "l'allucinazione" di Seba e le parole che ha detto... Cosa vorrà dire? Forse lo scopriremo molto presto.
Così nascono i "bambini contro" dell'albo numero 7 di Orfani: Ringo. Una Bologna ridotta ad acquitrino è occupata da un branco di ragazzini capitanati dalla temeraria e arrogante "Leonessa" che cattura Ringo e i suoi giovani compagni che erano alla ricerca di un "porto" dal quale dovrebbero partire navi spaziali per lasciare la Terra. Il porto però è distrutto e la città è meta di mercanti in cerca di pezzi di ricambio.
La serie è di qualità, ormai lo abbiamo assodato e ogni numero lo conferma, ma spesso ci capita di inciampare in numeri senza grossi colpi di scena, che "allungano il brodo" con tanta azione ma che portano poche novità sul piano narrativo e delle relazioni tra i personaggi. Gli indizi su chi sia il vero figlio di Ringo sono ridotti all'osso, a piccoli atteggiamenti dei personaggi che vengono però subito smentiti o rimessi in discussione, ma è vero anche che ogni episodio segna un piccolissimo passo in avanti nel rapporto tra i quattro eroi che, oggi, sembrano più una "famiglia" di quanto non lo fossero in partenza.
Bella prova di Luca Genovese ai disegni, pochi effetti speciali e tanta linearità. Annalisa Leoni si dimostra una grandissima professionista del colore, sentiremo parlare a lungo di lei. Luca Vanzella sostituisce Recchioni e Uzzeo alla sceneggiatura del numero ma non smorza i caratteri (e il linguaggio) dei personaggi, mantenendo l'albo in linea coi precedenti.
Procede la lunga corsa di Ringo verso il Nord Italia, alla ricerca di un modo per mettere in salvo i suoi giovani compagni, ai quali sembra essersi davvero legato profondamente.
Procede la lunga corsa di Ringo verso il Nord Italia, alla ricerca di un modo per mettere in salvo i suoi giovani compagni, ai quali sembra essersi davvero legato profondamente.
Fosco
P.S. Ci ha incuriositi "l'allucinazione" di Seba e le parole che ha detto... Cosa vorrà dire? Forse lo scopriremo molto presto.