MIND MGMT #1 e 2
“La vostra mente e le vostre informazioni sono le vostre risorse più importanti. Rinunciatevi solo se non avete alternative.”
Matt Kindt è un autore che sta rapidamente scalando i vertici dei comics americani. Prima, con graphic novel interamente realizzate da lui come Super Spy (Rizzoli Lizard), Revolver (Bao Publishing) e 3 Piani – La storia segreta dell’Uomo Gigante (Panini 9L). Poi, non contento, con le sceneggiature di albi che vanno dal supereroistico spinto (da Justice League of America a Infinity: The Haunt) al piglio più autoriale (Marvel Knights: Spider-Man per i disegni favolosi di Marco Rudy). Ora, con MIND MGMT, promette di tenerci incollati ogni mese a una trama coinvolgente ed intrigante. Una trama che è semplice solo a raccontarla…
Due anni prima, su un volo di linea (soprannominato “il volo dell’amnesia”) tutti perdono improvvisamente la memoria (piloti compresi). Dei 121 passeggeri, uno rimane disperso: Henry Lime. Sulle sue tracce si mette Meru, giornalista investigativa che dopo una fortuna legata all’aver realizzato un bestseller, oggi non brilla per la puntualità nel pagare le bollette. Questa sarà la sua ultima possibilità prima che il suo agente letterario la molli. Ecco perché Meru va in Messico, in un paese dove improvvisamente tutti gli adulti hanno deciso di lasciarsi morire di fame e l’unica attività che svolgono è dipingere vasi. Qui Mera viene raggiunta da un agente della CIA, con cui dovrà recarsi a Zanzibar per ottenere nuovi interrogativi.
MIND MGMT mantiene quel certo grado di cervelloticità annunciato sin dalle copertine (guardare come nella copertina del secondo numero le cuciture dei punti di sutura sul volto formino parole come “Hate”, “Kill”, “Grudge”, “Spite” ecc.). Oltre al dispiegarsi della trama principale, a tal fine contribuiscono i messaggi (subliminali?) che contornano ogni tavola, insieme alla storia delle origini dell’organizzazione segreta (in seconda e terza di copertina) e alla falsa pubblicità di prodotti per il controllo mentale (in quarta di copertina). Tutto davvero pregevole e ben legato al filo conduttore.
Riuscite a scovare tutte le parole nascoste nella cover del n.2? |
MIND MGMT è organizzata proprio come un telefilm e sa sfruttare ben bene le caratteristiche della serialità, nei colpi di scena, nel modo di stuzzicare il lettore, nei riferimenti incrociati poco banali. Nelle note conclusive del primo albo, il supervisore italiano Marco Ricompensa cita Lost, e se vi rileggete la trama per sommi capi non potrà non venire in mente anche a voi. Ma, se volessimo trovare un riferimento fumettistico, sarebbe impossibile non pensare a Jonathan "Avengers" Hickman (altro autore dal percorso simile a quello di Kindt, ma di maggior successo ed esplosività) e al suo The Nightly News. Detto questo, l’originalità non manca di certo e, anche se due episodi sono forse ancora pochi per giudicare, la serie promette di essere annoverate tra quelle “da leggere”.
Sul fronte grafico, forse, in tutta onestà il buon Kindt perde un po’. A parere del sottoscritto, così come accade per Jeff Lemire (altro grande autore completo indie prestato agli universi supereroistici, cui si devono opere come Sweet Tooth e Essex County), il tratto abbozzato e poco preciso di Kindt, pur se impreziosito dall’uso degli acquerelli, può non convincere del tutto, nonostante le cover degli albi siano, finora, ineccepibili.
Infine, un plauso va ancora una volta alla Panini Comics per la cura editoriale, per l’idea di pubblicare gli albetti con un singolo numero per volta (valorizzando così i meccanismi della serialità) e per il prezzo di lancio (1 euro!) del primo albo (anche se, forse, il prezzo degli albi dal secondo in poi è un po’ altino, considerando che contiene un’unica storia, ma vabbeh!).
Giuseppe "Giuppo" Lamola
"MIND MGMT” #1 e 2
• TESTI E DISEGNI (e COPERTINA): Matt Kindt
• TRADUZIONE: Simon Bisi
• EDITORE: Panini Comics (in USA: Dark Horse)
• DATA DI PUBBLICAZIONE: Maggio/Giugno 2014