Dampyr 218 - Danse macabre

(Ma i vampiri sognano pecore dissanguate?)
Un'avventura difficile da dimenticare


Ci sono almeno due modi per parlare di una storia della portata di Danse macabre. Il primo prevederebbe lunghe elucubrazioni e sarebbe inevitabilmente costellato da spoiler. Per rispetto a chi non avesse ancora letto l'albo noi sceglieremo la seconda via, l'arduo percorso di chi prova a dire cose senza dirle fino in fondo, conservando i concetti di fondo e la parte puramente analitica.

(Per togliervi ogni dubbio, vi consigliamo ugualmente di leggere la storia prima di proseguire con la lettura del pezzo.)


Proviamo intanto a partire con un semplice gioco: identificare alcuni stratagemmi per capire se un'avventura sarà cruciale o meno per l'evoluzione futura della serie.
In genere tra i "campanelli d'allarme" ci sono: gli autori coinvolti nella realizzazione della storia (in questo caso Mauro Boselli e Luca Rossi: se è necessario aggiungere altro, probabilmente avete sbagliato blog), la presenza di personaggi importanti della cosmogonia dampyriana (e in questo episodio già nelle prime pagine compare Samael, fratello di Caleb Lost, giusto per dire) e i legami con la continuity della serie (sui quali ci sarebbe da dilungarsi ma che, tra le altre cose, riguardano il Maestro della Notte coinvolto nella vicenda). Se tutti questi elementi sono presenti, possiamo ragionevolmente prevedere di trovarci tra le mani un episodio - diciamo - importante.
E Danse macabre è - non solo importante, ma - persino speciale; è un'avventura (quasi) in solitaria di Tesla alle prese contro uno dei più terribili nemici del Dampyr, il Maestro cinefilo Henzig, il quale, per arrivare al nostro Harlan Draka, colpisce la bionda non morta.


La storia indaga in maniera approfondita e interessante sulla condizione di invulnerabilità pressoché totale di Tesla, per mezzo delle prove alle quali viene sottoposta, in cui vengono mescolate suggestioni letterarie che costituiscono un evidente e sentito omaggio a un imprescindibile autore dell'orrore: Edgar Allan Poe. Sappiamo bene quanto le citazioni letterarie e cinematografiche siano all'ordine del giorno in Dampyr, ma quando Boselli cita un maestro come Poe non c'è che da gioire e riempirsi gli occhi di sana bellezza (sappiamo che nel corso di quest'anno sono previsti altri omaggi ad autori quali Pessoa, H.P. Lovecraft e Robert Howard, per cui altri desideri citazionistici verranno esauditi).
Boselli riesce a imbastire una storia davvero fuori dal comune, anche per i suoi alti standard in termini qualitativi. Il ritmo, l'attitudine a coinvolgere il lettore, la cura per i dettagli, tutto nella sua sceneggiatura concorre a rendere l'albo imperdibile.
Peraltro segnaliamo come l'autore riveli qui anche buone dosi di autoironia, quando Tesla dice al suo antagonista: "[...] hai bisogno di un dialoghista migliore!".
Tornando alla trama, cercheremo di non dire altro se non che termina con un colpo di scena. Ci piace ricordare anche che non è la prima volta che i riflettori vengono puntati su Tesla: impossibile non citare, ad esempio, la breve storia a lei dedicata pubblicata sul Dampyr Magazine 2016, realizzata da Colombo e Genzianella.

La variant cover dell'albo realizzata da Luca Rossi.

Venendo ai disegni, il maestro Luca Rossi qui sembra essersi impegnato in maniera particolare. Il tratto, le luci e le ombre, l'attenzione verso il layout delle tavole pur con opportuni stravolgimenti (stupenda ad esempio la costruzione di pag.83) sono solo alcune delle note che lo rendono uno degli artisti più rappresentativi e talentuosi dell'intera schiera di disegnatori dampyriani (peraltro una squadra di tutto rispetto).
Aggiungiamo la curiosità che per ritrarre il Maestro Henzig l'autore sembra rifarsi esteticamente al volto di Benedict Cumberbatch, attore noto per Sherlock e Doctor Strange.



Tornando alla storia, ci piace sottolineare la capacità di tenere il lettore letteralmente incollato alle pagine. L'episodio si conclude con una "sfida ad alto livello", della quale come preannunciato non sveliamo l'esito ma che certamente spingerà chiunque abbia appena concluso la lettura a desiderare che l'albo successivo esca il prima possibile, anche per comprendere a fondo le conseguenze di quanto è accaduto.
Leggete dunque questa storia con estrema attenzione e fino alla fine, "cari succhiasangue". Vi sfidiamo a non versare nemmeno una lacrima.


Il sommo audace




Dampyr: "Danse macabre"
NUMERO: 218
DATA: maggio 2018
SERGIO BONELLI EDITORE

SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Mauro Boselli
DISEGNI E CHINE: Luca Rossi
COPERTINA: Enea Riboldi









Tutte le immagini © 2018 Sergio Bonelli Editore.

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