audaci Awards '17: FUMETTO AMERICANO










È stato un anno lungo, complesso e molto interessante per il fumetto statunitense. La DC Comics ha messo in campo un piano di rilancio degno della sua storia editoriale, arruolando alcuni tra gli autori più in forma al momento. La Marvel dal canto suo ha continuato a dar spazio a ottimi sceneggiatori quali Nick Spencer (con il suo lungo percorso alle redini di Capitan America, sfociato poi nell'evento Secret Empire), Jason Aaron (su Thor e Doctor Strange con due run fuori dal comune) e il buon Brian M. Bendis (da poco passato alla Distinta Concorrenza).
È fuori di dubbio poi che le realtà esterne rispetto alle "big two" si siano confermate sempre più come fucine di idee, autori e serie imprescindibili, e non parliamo solo delle "solite" Image o Dark Horse, ma anche di tantissime altre piccole e grandi etichette che si stanno affacciando di recente e stanno trovando spazio anche tra gli scaffali nostrani.
Non a caso, nei nostri Awards noterete che abbiamo scelto ben due vincitori per la categoria "nuove serie", a ulteriore conferma del dinamismo che caratterizza da sempre questo mercato fumettistico.
Ma adesso basta cronache e lungaggini, è il momento di leggere i vincitori dei nostri premi dedicati al fumetto statunitense!





Audace sceneggiatore di comics americani
Tom King (Batman, Visione, Sheriff of Babylon)
Per l'incredibile attenzione sostanziale e formale agli aspetti strutturali e sintattici del fumetto.
In poche parole, se l'anno scorso il suo nome rappresentava la rivelazione più sorprendente e brillante, oggi è la certezza più formidabile: da Batman a Sheriff of Babylon, passando per la straordinaria conclusione di Visione, qualsiasi suo fumetto diventa materiale prezioso da leggere, rileggere, commentare e custodire (trovate due approfondite analisi sul suo approccio al linguaggio del fumetto sul blog Comics Calling qui e qui), in attesa della pubblicazione italiana dell'annunciato nuovo masterpiece dedicato a Mister Miracle.



Audace disegnatore di comics americani
Carmine Di Giandomenico (Flash)
Per lo straordinario rapporto tra qualità e tempistiche di realizzazione nell'emozionante e lunga corsa come disegnatore del Flash di Joshua Williamson, serie nella quale l'artista abruzzese sembra aver messo davvero il cuore (si veda la dedica alla sua regione in occasione dei terrifibili eventi che l'hanno colpita nel passato recente). Così come nel nostrano Orfani Sam #1, Di Giandomenico si fa erede della tradizione fumettistica americana aggiungendo quel tocco di umanità ed espressività tipico di uno stile più europeo.
Irraggiungibile (e da Guinness, letteralmente).




Audace autore unico di comics americani
Jeff Lemire (Royal City, Niente da perdere)
Per aver raccontato in Royal City (vedi due interessanti recensioni qui e qui) una storia familiare tra fantasmi del passato e problemi del presente, un affresco caratterizzato da una rara intensità, che conferma l'autore canadese come una delle voci più interessanti della sua generazione.




Audace autore rivelazione di comics americani
Gerard Way (Doom Patrol, Umbrella Academy)
Premessa: l'ex frontman dei My Chemical Romance non è tecnicamente nuovo al mondo del fumetto e lo sappiamo bene (non a caso il primo volume di Umbrella Academy recentemente portato in libreria da Bao Publishing è una ristampa, anche se la conclusione della serie è attualmente inedita). Ciononostante la parola "rivelazione" calza bene per l'autore che ha fondato la Young Animals, linea editoriale della DC Comics che pubblica quelli che lui stesso definisce "Comics for Dangerous Humans", fumetti sperimentali, bizzarri e underground. Tra le serie finora pubblicate con il logo Young Animals (Doom Patrol, Shade the Changing Girl, Mother Panic, Bug: The Adventures of Forager e Cave Carson Has a Cybernetic Eye), la sua Doom Patrol rappresenta un ritorno importante ma anche il titolo cardine che centra tutti gli obiettivi preposti con storie veloci e stravaganti e tocchi di metafumetto.
Insomma, il posto lasciato semivuoto dalla recente Vertigo viene occupato (per ora) al meglio.


Audace colorista di comics americani
Elizabeth Breitweiser (Outcast, Kill or Be Killed, Velvet)
Se è vero che le tavole di Paul Azaceta, Sean Phillips e Steve Epting potrebbero brillare di luce propria (e non a caso le storie di Outcast disegnate da Azaceta vengono pubblicate qui da noi in edicola in bianco e nero), è altrettanto palese che quando a colorarle c'è Elizabeth "Bettie" Breitweiser la differenza c'è e si vede.



Audace copertinista di comics americani
David Aja (Scarlet Witch, Karnak)
In un anno in cui il maestro dello stile pittorico Alex Ross è tornato massivamente alla ribalta con decine di cover di serie regolari Marvel, pochi illustratori sono stati capaci di realizzare copertine che rimarranno negli annali al pari di David Aja. Tra i paradossi alla M.C. Escher e i concept dotati di elegante genialità, Aja rende straordinarie le cover del Karnak di Warren Ellis ma soprattutto quelle interamente in bianco, rosso e nero della Scarlet Witch di James Robinson.







Audace serie regolare
Black Hammer di Jeff Lemire e Dean Ormston
Interamente ed efficacemente incentrata sui protagonisti, sui legami tra loro, sulle psicologie e il vissuto, Black Hammer non trascura la lezione del "sense of wonder" tipico dell'età aurea dei comics d'oltreoceano, conservandone il sapore e restituendolo in modo intenso e sincero con il gusto tipico degli autori indie. Basta un solo volume per riuscire a generare un immenso desiderio di leggere non solo altre storie della serie ma anche tutto il corredo di spin-off che Lemire afferma di avere in mente.




Audace/i nuova/e serie
[Un ex-aequo. Perché le nuove serie che ci hanno convinto quest'anno erano (almeno) due.]
Black Monday di Jonathan Hickman e Tomm Coker (e... Satana?)
Nerissima, sporca, magnetica, è questa la nuova serie in cui Jonathan Hickman ha riversato tutto il suo talento per la narrazione. Ancora una volta l'autore sembra aver fatto un patto con il diavolo per riuscire a realizzare con una perfezione millimetrica un racconto tra il noir, l'esoterismo e il complottismo ambientato nel mondo della finanza, inframmezzato da schemi, simboli, pagine in prosa con parti secretate e con una grossa attenzione per la componente grafica.
Una lettura che ti cattura e ti trascina nell'abisso.



Sheriff of Babylon di Tom King e Mitch Gerads
Lo sceneggiatore Tom King ha lavorato come agente nell’antiterrorismo della CIA sia in territorio statunitense che in Medio Oriente. In Sheriff of Babylon ha messo a frutto questo background per raccontare un'indagine su un omicidio tra le rovine dell'Iraq dopo la caduta del regime di Saddam Hussein ("una nazione di vedove e orfani"). Un noir realistico che affronta tematiche complesse in modo avvincente e con uno stile impeccabile, anche grazie alla straordinaria collaborazione con Mitch Gerads (il sodalizio ha dato vita anche a splendidi episodi di Batman e Mister Miracle), probabilmente il disegnatore che meglio è riuscito sinora a interpretare visivamente le sceneggiature di King.
Al pari delle migliori serie tv in circolazione, non vediamo l'ora che esca la nuova stagione.



Audace miniserie
Superman: Alieno Americano di Max Landis, Jock, Jonathan Case, Matthew Clark, Nick Dragotta, Tommy Lee Edwards, Joelle Jones, Jae Lee, Francis Manapul
La crescita di Clark Kent viene sviscerata in una delle storie di Superman più riuscite degli ultimi anni (un "classico istantaneo", come viene definito in questa bellissima analisi su Lo Spazio Bianco). Alieno Americano è uno sguardo inedito sulla genesi del personaggio, realizzato da uno sceneggiatore dalle sorprendenti qualità (il regista Max Landis), coadiuvato alle matite da diversi talentuosi disegnatori (tra i quali segnaliamo gli interessanti contributi di Jock, Nick Dragotta, Tommy Lee Edwards, Jae Lee e Francis Manapul).
Chiunque aveva aveva smesso di credere in Supes come veicolo per narrare belle storie, con questa miniserie ha dovuto ricredersi.



Audace singolo episodio
Universo DC Rinascita di Geoff Johns, Gary Frank, Ethan Van Sciver, Ivan Reis, Phil Jimenez
Una storia capace di far (ri)appassionare anche chi non ci avrebbe mai sperato, fornire nuova linfa a personaggi con una lunghissima storia editoriale alle spalle e dare il via a una storia che in questi mesi sta trovando la sua avvincente prosecuzione nel discusso e seguito evento Doomsday Clock.
Basta osservare l'iconica cover di Gary Frank, del resto, per rendersi conto che questa storia è davvero importante. Perché, come abbiamo sottolineato qui, oggi più che mai abbiamo bisogno di sospendere la nostra incredulità, di continuare a stupirci senza sosta, di riprendere ad avere fiducia in questi personaggi, ai quali non possiamo che augurare una lunga vita.
Perché "niente finisce davvero".





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