Alice ha spezzato le catene 22 - Witches, Mercurio Loi, Welcome to the Maynard

Tra prodigi, rimpianti e magia


“Down, down, down you’re rollin’
Watch the blood float in the muddy sewer
Take another hit
And bury your brother” *

Ventiduesimo articolo per questa rubrica. Ventidue come gli anni che aveva Layne Staley quando firmò con la Columbia Records. Alice non dimentica che i numeri sono importanti, i numeri ci rappresentano e ci tradiscono; ma è tempo di primavera, di festival fumettistici dove troverete Alice e la sua gente a parlare di fumetti, di musica. Insomma a parlare di vita.


LASCIMMIABLU CONSIGLIA:
WITCHES - DAISUKE IGARASHI


E tutte quelle donne con le loro vecchie usanze: destini intrecciati nella trama di un tappeto, corpi brulicanti di vite primordiali. Non c'è angolo di mondo che si salvi dai loro occhi premonitori, indagatori, capaci di squarciare il velo dell'apparenza.
Streghe le chiamano alcuni.
Prodigi le chiamo io.
Capaci di dissolversi senza scomparire, di sfumarsi in acquerelli, di sfamare i demoni.
Non c'è storia che non possano raccontare, non c'è fato che non possano compiere.

Dynit


LUCA FRIGERIO CONSIGLIA:
MERCURIO LOI – ALESSANDRO BILOTTA, MATTEO MOSCA, AA. VV.


Non mi passa. Ormai sono sei anni da quando, col sedicesimo numero, ha chiuso la serie più innovativa e intelligente che l’Italia abbia mai visto negli ultimi 25 anni (e mi sto tenendo stretto).

Non mi passa perché era un fumetto godibilissimo e coniugava il cosiddetto fumetto popolare con quello d’avanguardia.

Non mi passa perché molti si lamentavano, e si lamentano ancora, che non esca mai nulla di nuovo. Poi esce e non se lo filano.

Non mi passa perché il team artistico era perfetto, da un Bilotta sempre più ispirato allo squadrone di artisti che hanno collaborato fino alle splendide copertine di Manuel Fior.

Non mi passa perché la storia editoriale di Mercurio Loi è rappresentativa della storia editoriale fumettistica italiana moderna.

Non mi passa perché vorrei leggere altri nuovi albi di Mercurio Loi.

Sergio Bonelli Editore


GIOVANNI CAMPODONICO CONSIGLIA: 

WELCOME TO THE MAYNARD – JAMES ROBINSON & J. BONE & IAN HERRING & JIM CAMPBELL


Ora, il diagramma di Venn che include esser cresciuti in adolescenza adorando James Robinson come sceneggiatore e facendo saltuari lavoretti come mago (ipnotista, ma è roba simile) potrebbe includere solo me al centro, ma! Welcome to the Maynard è questo: una serie sulle avventure di Philippa detta Pip, nuova assunta del Maynard, il più grande hotel per maghi del mondo, e le sue bizzarre avventure in un mondo che, come nella miglior tradizione della magia, vi fa credere che una cosa molto semplice sia in realtà molto, ma molto difficile.


Perché dietro tutto questo spettacolo, dietro questo potere assoluto, c'è quello per cui siamo veramente qui: delle persone, delle vite, delle sofferenze, dei rancori, dei non detti.
Cose che si devono affrontare a viso aperto, perché, fondamentalmente, non scompaiono per magia.

Il tutto illustrato da un J. Bone in forma smagliante, che non solo omaggia Darwyn Cooke ma, se strizzate gli occhi un attimo, ci troverete anche un po' di Spirou. E se non è magia questa, io alzo le mani. E potrete controllare che nelle maniche non ho nulla, se non il vostro interesse di proporvi fumetti interessanti.

Dark Horse



A presto.

Rubrica a cura di Luca Frigerio


N.B. Trovate tutte le puntate della rubrica qui.


* tratto da We Die Young degli Alice In Chains.


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