Hoshi, una nuova linea editoriale di manga: intervista a Max Ciotola

Abbiamo intervistato Max Ciotola, consulente editoriale della neonata etichetta del gruppo editoriale LIT Edizioni dedicata al fumetto giapponese

Ormai completamente sdoganati nel nostro Paese, i manga hanno invaso da anni le librerie, trasformando gli stereotipi di cui sono stati vittime nei primi decenni dal loro approdo in Italia. Così, aumenta la varietà dei titoli proposti e si moltiplicano anche le etichette specializzate: Hoshi è una di queste.

Ve la presentiamo insieme a Max Ciotola, che collabora con Hoshi come consulente editoriale.


Ciao Max, grazie mille per la disponibilità e benvenuto sul blog Audace!
Manca poco ormai all'uscita dei primi titoli di Hoshi, nuovo marchio del gruppo editoriale LIT Edizioni. Come è nata questa nuova realtà dedicata ai manga, e cosa significa fare parte di un grande gruppo editoriale?
Ciao e grazie a voi. Hoshi nasce dalla volontà del gruppo LIT, che include diverse affermate realtà editoriali come Castelvecchi, Arcana o Elliot, di aggiungere una linea manga al loro catalogo. Sono stato contattato prima come consulente e, successivamente, come curatore della linea. Essere parte di un grande gruppo editoriale significa poter contare su un'infrastruttura professionale e un canale privilegiato, per così dire, nella distribuzione in libreria. E questo è il motivo principale per cui Hoshi è stata pensata come una linea principalmente dedicata alla produzione di "libri per le librerie", prima ancora che come un editore di fumetti. È una differenza sottile, ma per noi fondamentale.
 
A proposito di librerie, ormai sono diventate un luogo fondamentale per lә lettorә di manga, ed è un po' una novità per noi appassionatә della prima ora. C'è stato un grande aumento di vendite di manga negli ultimi anni, sintomo di un cambiamento di percezione - in positivo - del fumetto giapponese nel pubblico italiano. Allo stesso tempo, il mercato è molto più ampio e ricco di quello che era anni fa. Quale vuole essere lo spazio editoriale di Hoshi?
Esattamente questo!
Il post Covid ha mostrato un modo nuovo di intendere il consumo dei fumetti, più simile a quello che succede, per esempio, in Francia o nello stesso Giappone, in cui i manga (e i fumetti in generale) hanno un posto di rilievo accanto a narrativa e saggistica.
Noi italiani c'abbiamo... messo un po', diciamo, ma mi sembra che ormai quel cancello sia stato finalmente aperto.
Adesso la difficoltà sta nel pensare a un prodotto che sia specifico per quel canale di distribuzione e vendita. E che, per forza cose, deve essere differente dal "normale" tankobon da fumetteria.

Cover di Magica, nell'edizione giapponese.

Abbiamo già avuto modo di sbirciare i vostri primi annunci e, come dici tu, sembrano scostarsi dai generi più mainstream - classicamente, parliamo degli shonen d'avventura - diciamo che sono più "di nicchia". Qual è il vostro target di riferimento?
Ci tengo a fare una premessa importante: storicamente, in Italia siamo stati abituati a usare i target giapponesi (shonen, shojo, seinen eccetera). E, storicamente, questo ha portato lettori e anche gli addetti ai lavori a fare un po' di confusione tra "target" e "genere", per esempio. O a generalizzare all'estremo quelle etichette. Faccio questa premessa perché, quando abbiamo pensato alla line-up dei titoli, la nostra intenzione è stata di fare riferimento a un pubblico giovane, ai nuovi lettori che magari hanno avuto genitori o fratelli/sorelle che vedevano anime e leggevano manga, e che ora ne sono incuriositi e vorrebbero provare a loro volta.
Hoshi è stata "progettata" per intercettare i gusti di questi nuovi lettori, così come l'interesse di chi i manga li conosce già e vorrebbe farli scoprire anche ad altri in un modo che sia diverso, e anche più "comodo" rispetto al canale delle fumetterie, che invece prevede un "impegno" maggiore.
Per questo non ci siamo fossilizzati, e scusa il termine, sui target di riferimento giapponesi, ma abbiamo scelto storie che potessero piacere a... tutta la famiglia, come si diceva una volta, a prescindere dalla rivista su cui sono stati pubblicati.
 
A proposito della differenza tra target - come lo intendono le case editrici giapponesi - e genere, Hoshi ha già diverse collane che si differenziamo per il tono delle storie che andranno a contenere: puoi presentarcele?
Certo.
Stella Stellina è la collana con le storie più "soft", dalle fiabe agli slice of life. Includerà storie dolci, divertenti e sognanti.
Stella Romantica sarà dedicata al romance, in ogni sua declinazione.
StellAvventura è la nostra linea più action e intraprendente, con storie più... movimentate.
E infine abbiamo anche un lato più dark e weird, se avete il coraggio 😊, sotto il segno della Stella Oscura.

Cover di Dinosan, nell'edizione giapponese.

Ci racconti quali sono i primi titoli che pubblicherete e con che frequenza li troveremo in libreria?
Il primo titolo a uscire sarà Magica, dalla sensei Hoshimi Yuzuko.
Un volumone di 400 pagine, tutto a colori, che è una raccolta di racconti tra il sogno e la fiaba. Struggenti, romantici, sorprendenti... siamo sicuri che vi faranno innamorare di questo bellissimo titolo.
A seguire uscirà il primo volume Dinosan, nella collana StellAvventura. Titolo scelto a furor di popolo in redazione perché... be', dai: dinosauri. Devo aggiungere altro?
Per la frequenza di uscita  posso dirvi che stiamo lavorando per mantenere una presenza costante sugli scaffali delle librerie, e per dare al tempo stesso il tempo utile ai nostri libri di farsi conoscere in un mercato ormai affollatissimo.
 
Le vostre pubblicazioni hanno un formato particolare, cioè accorpano due volumi originali in un solo volume in traduzione. A cosa è dovuta questa scelta e come vi comporterete nel caso in cui la serie originale si conclude con un numero dispari di volumetti?
In realtà non è sempre così.
La premessa è sempre la stessa: non dovete pensare ai volumi di Hoshi come ai "normali" tankobon da fumetteria, quanto come a dei libri per la libreria.
L'ideale, quindi, è avere storie che si concludono nell'arco dello stesso volume, come succede con Magica, Sayuri o Racconti del mare addormentato.
Se questo significa che l'edizione italiana prevede uno o due, o anche tre tankobon originali, dipende di volta in volta dal titolo.
La promessa che facciamo ai lettori è di proporre sempre dei volumi "pensati" per loro, cercando di ottimizzare i costi.
Per noi, concludo, non ha tanto importanza il numero delle pagine, quanto la bellezza e l'efficacia della storia.


Prima di salutarci: sarete presenti alle prossime fiere di fumetto/del libro? e sui vostri canali social ci saranno dei momenti di incontro - come dirette, ad esempio - con lә lettorә?
Parto dall'ultima: sì, ci stiamo pensando. Ora siamo super-impegnati con la chiusura della lavorazione di Magica, ma l'idea è di dare molta importanza alla comunicazione social, anche per quello che dicevo prima sul nostro pubblico di riferimento.
Sicuramente saremo anche alle prossime fiere... dobbiamo solo capire come 😅.
Ma state sicuri che vi informeremo tempestivamente.
 
Allora ci terremo aggiornatә sui vostri social (Instagram, Facebook, Tiktok)! Grazie mille per essere stato con noi e imboccallupo per questa nuova avventura! Non vediamo l'ora di leggere i primi titoli!
Grazie mille! 🤞✨✨

Intervista a cura di Claudia Maltese (aka clacca)


Max Ciotola

Massimiliano "Max" Ciotola, classe 1971, scrittore, saggista e docente universitario.
Ha collaborato con diverse realtà editoriali sia come giornalista pubblicista che come responsabile di redazione.
Al momento lavora come articolista per la testata online movieplayer.it, e come consulente editoriale freelance per diverse realtà come Progetto Idea con la collana manga Sensei, e il gruppo editoriale LIT, per cui ha la curatela editoriale della neonata linea manga Hoshi.
Occasionalmente è un discreto master di Dungeons & Dragons e, se non lo fermate, potrebbe parlarvi per ore di Terry Pratchett.

Post più popolari