DYLAN DOG #343 - Recensione

L'eterna lotta tra il bene e il male




























Rieccoci a parlare del Dylan Dog di Gigi Simeoni, a pochi mesi dal suo Anarchia nel Regno Unito (disegnato dal maestro Giampiero Casertano) che ha segnato il nuovo corso della testata con l'introduzione dell’ispettore Carpenter e del sergente Rania. La novità è che questa volta l'autore bresciano ha realizzato testi e disegni e, sulla serie regolare, ciò non succedeva dai tempi de Una nuova vita, il n. 325 scritto e disegnato dal grandissimo Carlo Ambrosini (maestro d'audacità, intervistato a suo tempo e recensito audacemente). Quindi un Simeoni d’autore, “d’autore completo” (nda), merita un’attenzione particolare e le aspettative sono state ampiamente ripagate da un albo delizioso – a partire dalla copertina. I ben informati giurano che la cover, a opera – come sempre – dell’immenso Angelo Stano, sia lucida (prelibatezza per collezionisti!) e decisamente anomala per quanto riguarda la colorazione (varie sfumature di grigio…occhi a parte!): un gioiello! Ma dato che della cover in giro si è parlato sin troppo, seguiteci a scoprire questa nuova uscita dell'Indagatore dell'incubo...



Dati i presupposti non ci dovevano essere svolte epocali in questa storia ma, a ben guardare, le innovazioni ci sono, eccome: Dylan per cercare di risolvere il caso in questione si iscrive a facebook!!! O meglio, Dylan chiede a Groucho – presentato come il suo esperto informatico! – di creargli un profilo da cancellare a indagine finita (vi lasciamo scoprire come va a finire!). Il cielo è ufficialmente vuoto! Anche Dylan Dog ha il suo profilo! Quanto ci giochiamo che, prima o poi, quel satanasso di RRobe s'inventa un profilo dylaniato ufficialmente falso su “faccia libro” (del resto anche l'ostile Marko Lankov del fumetto Cartoonist in the box ha da tempo il suo profilo fb, nda)?! Staremo a vedere.


Innovazioni tecnologiche a parte, per questo mese ci godiamo questa intensa storia di Gigione Simeoni che ricorda vagamente la sua prima uscita sulla collana de Le Storie (Amore nero, n. 8 della serie). Al centro c’è l’atavica lotta tra il bene e il male, o meglio, tra le forze angeliche e le forze demoniache che sembrano reggere gli equilibri che regolano lo scorrere del tempo sulla Terra e gestire il passaggio – delicatissimo – dalla vita alla morte. A muovere l’azione e l’indagine dylaniata è la storia di una giovane donna (Susy) che ha perso il suo piccolo figlio (Joy) e che afferma di essere contattata sul social network da un utente che sembra conoscere proprio tutti i dettagli della sua vita privata. Allarmata, si rivolge all’eroe di suo figlio morto, Dylan, il quale si fa carico – questo sì, come sempre! – del fardello che porta la donna e le promette di risolvere il caso. Le sue indagini lo portano a Roseville Mansion, una casa di cura per ragazzi “speciali” (Joy era un asperger) gestita dall’ineffabile dr. Vincent Harp nella quale si annidano forze oscure dalla potenza apparentemente incontrastabile…


Quanti riferimenti, quante citazioni, quale raffinato gusto letterario emergono da una lettura attenta di questa storia. Si va dall’Apocalisse di Giovanni al Paradise Lost di John Milton; dal Tiziano Sclavi di Canale 666 (trasmissioni inquietanti in DYD n. 15) al Claudio Chiaverotti dei vari albi in cui bambini brancolano in parchi giochi bui sospesi tra la vita e la morte; dalle visioni dei colossi titanici di William Blake fino agli Iron Maiden di Steve Harris (The Number of the Beast, 1982)! Che meraviglia, sia per gli occhi che per la mente!

Ancora una volta Groucho risulta inserito alla perfezione nel tessuto narrativo (il triste cialtrone dell’anima sua del recente e inglorioso passato è stato finalmente soppresso!) ed è davvero spalla utile e non dispensabile. Ritorna – e in gran spolvero – madame Trelkovski (molto più somigliante alla Milena Vukotic del gioiellino Dylan Dog – Vittima degli Eventi) con le sue amiche dalle carte facili. Irma, lo smartphone in dotazione dei nostri dal n.341, è sempre presente – con discrezione, ma non troppo – e il suo rapporto ambiguo con Groucho va avanti tra esilaranti alti e bassi cyberotici…
Tutto questo, e molto altro, vi aspetta in edicola il 28 marzo, quando il fumo della battaglia si sarà diradato e voi potrete godere della bellezza racchiusa in queste 94 pagine.


RolandoVeloci



“Nel fumo della battaglia” 
SERIE: DYLAN DOG
NUMERO: 343
DATA: marzo 2015 
SERGIO BONELLI EDITORE 

SOGGETTO, SCENEGGIATURA, DISEGNI E CHINE: Gigi Simeoni

COPERTINA: Angelo Stano 




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