Teenage Mutant Ninja TURTLES

Ritornano al fumetto le mitiche tartarughe.
Con un nuovo inizio.




C'è chi lo chiama "reboot", chi invece lo definisce "rilancio" o "r(e)evolution", ieri poi ho letto addirittura "reimagining". Resta il fatto che la pratica dell'azzeramento che non è proprio un azzeramento si sta rivelando molto diffusa nel mondo dei comics degli ultimissimi anni. Prendi delle icone del fumetto mondiale, punta un nuovo target di lettori neofiti, porta le origini degli eroi ai giorni nostri e spara.
Attento a non ferire a morte gli "aficionados" storici, colpisci in pieno petto i giovani cultori pop.
È successo con Batman e Superman, poi con Avengers & Co. ma nessuna di queste operazioni mi ha emozionato come la rilettura delle origini delle TMNT...le Tartarughe Ninja.

Un giovane audace poco meno che trentenne ricorderà le mitiche tartarughe per i cartoon della domenica mattina: esplosive, colorate, "super brave, super forti, super ninja" (cit.), per i "cowabunga" e per la rotazione sul guscio per spazzare i cattivi (o per ballare la breakdance)




Per non parlare di film cinematografici e delle serie televisive all'insegna della gommapiuma e delle mosse goffe di arti marziali. Altri tentativi di aggiornamento li abbiamo seguiti in TV con nuove serie animate all'insegna invece del "BADASSismo".



Poi è arrivata la signora "Computergrafica" e via con le ambientazioni dark, il vapore dai tombini, le mosse fluide e le scene di combattimento più fighe. Il livello di BADASSismo si alza, ma si può fare di più.






Certo, in giro c'è anche di peggio...



Ma basta divagare. Oggi in edicola il piccolo ninja che è in te trova una nuova testata, made in Panini per IDW, intitolata "Teenage Mutant Ninja Turtles", e che non vi sia stata una imbarazzante traduzione nel titolo è già indice del fatto che le cose tanto male (forse) non vanno.



Le premesse sono buone, si mette subito in chiaro la questione del reimagining, troverete sì nuovi personaggi, nuovi contesti, nuove ambientazioni, ma anche vecchi compagni di squadra, vecchi-futuri alleati, vecchie abitudini. Certo, il famigerato "cowabunga" viene inesorabilmente messo da parte, questa non è una serie per bambini, c'è del sangue qui, ci sono ferite serie, ci sono armi crudeli e battaglie selvagge.
Nuova anche la causa dell'incidente che trasforma le quattro tartarughine in mutanti ninja e nuovo il cattivone di turno (in attesa della nemesi che tutti conosciamo), ma non mancano riferimenti ad "esoscheletri" per un certo generale Krang.






Dan Duncan ci regala tavole dinamiche, sporche, molto oscure a tratti, dalla pennellata spessa e vibrante, soprattutto nelle scene d'azione totale con le quali l'albo si apre.
I nostri Ninja ci appaiono atleti slanciati e dinamici, tutti mascherati di rosso, come nella prima serie a fumetti di Eastman e Laird.
Eh si, perchè le tartarughe tornano al fumetto, il che vuol dire che ci sono già state, anzi, che nel fumetto sono nate. Correva l'anno BADASSo 1984.


Illustrazione storica di Laird



Immagine anni '80 che rappresenta il significato di "BAD ASS"

Altre immagine che rappresenta il significato di "BAD ASS"

meh, basta.

Erano gli anni delle scene crude, violente, tartarughe dall'espressione veramente cattiva, molto più mostruose di quanto le immaginiamo noi adesso, pagine nere di inchiostro, un disegno oscuro che questa nuova serie, oggi, prova a rievocare anche grazie al supporto di Eastman stesso ai layout. Insomma, rinnovare nella continuità, abbandonare quella che anche per Batman è stata l'era "camp" e riprendere le atmosfere più cupe (e più BADASSe) delle origini.
Tutto questo in un solo numero? Sembra di si, sono premesse, ma non dimenticate che chi vi scrive da piccolo rimpiangeva un guscio dietro la schiena.
Fosco






Teenage Mutant Ninja Turtles #1

Kevin Eastman - Soggetto e Layouts
Tom Waltz - Soggetto e Sceneggiatura
Dan Duncan - Disegni
Ronda Pattinson - Colori

IDW / Panini Comics
Mensile - Giugno 2013

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