Letture Audaci: Tex #691-692, Orfani Sam #11, Alters vol.1

Il Tex di Ruju e Ginosatis, la fine (?) di Orfani Sam e l'esordio di una serie supereroistica molto particolare


A pochi giorni dall'ultima puntata tornano le Letture Audaci, i nostri brevi pareri su fumetti di recente uscita. Parliamo stavolta di due (anzi, tre) albi Bonelli e di un volume (solo teoricamente) supereroistico: la storia doppia di Pasquale Ruju e Yannis Ginosatis su Tex, il penultimo numero di Orfani Sam e il primo volume di Alters di Paul Jenkins e Laila Leiz (edito negli States da AfterShock e in Italia da saldaPress).
Buone letture!


Cuore Apache Johnny il Selvaggio - Tex #691/692 di Pasquale Ruju e Yannis Ginosatis (SBE)

Nella storia doppia pubblicata sui numeri di maggio e giugno del mensile dedicato a Tex, Pasquale Ruju e Yannis Ginosatis raccontano la storia di Johnny Wharton, giovane apache sopravvissuto da bambino all'uccisione dei propri genitori da parte dei soldati e adottato da un giovane ufficiale. La duplice natura di Johnny è ampiamente indagata nella trama imbastita da Ruju, che mette bene in evidenza le difficoltà di essere sia un nativo americano che un "bianco" senza essere accettato fino in fondo da nessuna delle due parti.
Due episodi coinvolgenti e che si lasciano leggere tutti d'un fiato, impreziositi dai pennelli di Ginosatis, che rendono tutto realistico e credibile grazie alla cura certosina conferita a ogni singola vignetta con una precisione che rasenta la maniacalità.
Altri due colpi ben assestati per Ruju, dunque, che non smette di mostrare un gran mestiere e che in queste pagine più che in altre occasioni riesce a realizzare storie che rappresentano un ottimo intrattenimento western, basato su temi classici affrontati in maniera non banale.





La fine? - Orfani Sam #11 di Roberto Recchioni, Michele Monteleone, Federico Vicentini, Pietrantonio Bruno, Luca Claretti, Antonello Becciu, Alessia Pastorello, Giovanna Niro, Luca Claretti, Adele Matera (SBE)

Ultimo numero prima del gran finale di Orfani Sam. Sin dal titolo si respira un'atmosfera da fine imminente, quasi a voler anticipare la conclusione reale della stagione (che avverrà in effetti con il numero 12, in uscita il 15 giugno). Al termine del numero precedente, la perfida Jsana Juric sembrava aver vinto e nessuna speranza pareva essere rimasta ai ribelli che le si contrapponevano. Proprio in questo contesto si dipana una storia veloce e piena di colpi di scena: già, perché diviene evidente, man mano che si procede con la lettura, che a un certo punto verrà svelato un segreto, un senso generale, un filo rosso che accomuni le varie vicissitudini dei protagonisti e cerchi di dare risposta a una delle domande più rilevanti: cosa è reale e cosa no?
"Non ha l'impressione che tutto questo, in fondo, non sia altro che un gioco?", suggerisce il governatore Garland nel corso della storia. La spiegazione fornita da Roberto Recchioni e Michele Monteleone è differente, ovviamente, e - lungi dal pensare di spoilerarvela - aggiungiamo solo che ci permette infine di comprendere a fondo il senso di intitolare questa stagione, tra le più corali e apparentemente senza protagonisti assoluti, a Sam.
Visivamente i quattro artisti che si avvicendano alle matite (Federico Vicentini, Pietrantonio Bruno, Luca Claretti e Antonello Becciu) e i quattro coloristi (Alessia Pastorello, Giovanna Niro, Luca Claretti e Adele Matera) compiono un lavoro ancora una volta interessante e fresco, ricco di trovate grafiche (la sequenza iniziale con le scene bipartite e poi la doppia splash page, la discesa psichedelico-esistenziale di Ringo e soprattutto le pp. 48/49 in cui la griglia a 9 vignette fa da sfondo alla scena principale).
Ora non resta che preparare i fazzoletti per il gran finale.






La storia di Chalice Alters vol.1 di Paul Jenkins e Laila Leiz (saldaPress)

L'identità sessuale è un argomento difficile da affrontare in un maniera seria su un fumetto supereroistico, figurarsi se si ipotizza di renderne protagonista una supereroina transgender. Se aggiungiamo però che a sceneggiare la storia è Paul Jenkins, nome spesso (ingiustamente) trascurato quando si parla dei grandi del comicdom d'oltreoceano, possiamo essere ragionevolmente speranzosi che il tema non sarà trattato in maniera superficiale.
In Alters Jenkins racconta la difficile accettazione di esseri con superpoteri chiamati Alterazioni (o Alters, appunto) in un mondo che li comprende poco e li teme. In questo scenario di fondo (già ampiamente affrontato negli anni in serie come quelle dedicate agli X-Men) si sviluppa il racconto complesso di Charlie, una ragazza che nello stesso periodo decide di affrontare una transizione sessuale, alla ricerca di un'identità nella quale riconoscersi fino in fondo, e scopre di essere un’Alter, assumendo l'identità dell’eroina Chalice.
Questo primo volume di Alters è interessante non tanto (o meglio, non solo) per la storia in sé quanto piuttosto per l'approccio alla tematica, caratterizzato da notevole sensibilità e anche dall'idea di non porre questa tematica al centro di tutta la trama ma di lasciarla sviluppare in parallelo con gli altri avvenimenti, dandole delle tempistiche realistiche e non affrettate. Merita dunque attenzione soprattutto per ciò che lascia intendere e ciò che promette, ovvero di approfondire una storia intrigante senza pregiudizi o sensazionalismi ed evitando di sfruttare un tema attuale unicamente come richiamo per le vendite.
Un manifesto d'intenti, dunque, una promessa per la quale bisogna avere estrema fiducia nel conducente, quel Paul Jenkins che anche solo a leggere gli editoriali in fondo al volume sembra davvero intenzionato a proseguire sulla strada giusta, votata alla comprensione e all'empatia.
Ai disegni troviamo l'artista Leila Leiz, già vista in Italia su un numero de Le Storie Bonelli (Lysierum), dotata di uno stile plastico e dinamico adatto alla storia.
Va altresì aggiunta una nota di chiusura riguardo una certa banalità (mista a una classica "americanità") nelle metafore finali sul baseball e nella storia breve di chiusura, un "prequel" della serie basato sul paragone tra gli eroi di guerra e gli Alters, che comunque toglie poco alla potenza globale di un'opera destinata a lasciare il segno (e, perché no, a far discutere).






Il sommo audace

Arrivederci alla prossima puntata!


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