Il Corvo: Memento Mori #1

L'esordio della nuova miniserie del Corvo realizzata da un team interamente italiano








Il Corvo è una di quelle storie in grado di segnare potentemente l'immaginario collettivo. Il fumetto, frutto dalla mente e delle matite di James O'Barr e pubblicato dalla Caliber Press tra il 1989 e il 1990, ha conosciuto una prima trasposizione sul grande schermo nel 1994, nell'indimenticabile interpretazione di Brandon LeeL'estetica dark, cupa e gotica del Corvo ben si adattava allo spirito ribelle che imperversava in quegli anni. La trama ideata da O'Barr prendeva spunto da una traumatica vicenda autobiografica, ovvero la perdita della ragazza, rimasta uccisa in un incidente. Il protagonista, Eric Draven, nato sulle note dei Joy Division e dei The Cure, era un personaggio emblematicamente romantico e disperato, tornato dal regno dei morti per un motivo ben preciso: vendicarsi.

[Potrebbe contenere blandi spoiler. Del resto, se il vostro desiderio è vendicarvi, siete nel post giusto.]



Nel corso degli anni la storia è stata oggetto di sequel, remake e reboot, sia fumettistici che cinematografici, accolti da critica e pubblico in maniera non sempre esaltante (anzi, a dir la verità, spesso tiepidamente, se non peggio). L'ultima incarnazione in ordine di tempo è Memento Mori, inedita miniserie realizzata dalle Edizioni BD in collaborazione con l'americana IDW Publishing: quattro numeri complessivi di 32 pagine ciascuno, pubblicati in contemporanea in Italia e negli States e firmati da un gruppo di autori italiani capitanati da Roberto Recchioni e Werther Dell'Edera (come preannunciato a Lucca Comics & Games 2017), con Giovanna Niro ai colori e sotto la supervisione editoriale di Marco Schiavone e Daniel De Filippis.
Un nuovo percorso autoriale che si distingue per vari motivi dall'opera di O'Barr, pur mantenendone intatte buona parte delle caratteristiche salienti. Le prime differenze sostanziali, che saltano all'occhio immediatamente, sono l'identità del protagonista, l'adolescente David, e l'ambientazione romana.
La storia delle origini viene presto svelata nel corso del primo episodio con un flashback: David Amadio (nomen omenviene ucciso insieme alla sua ragazza Sarah e a vari altri fedeli durante una processione, in un attacco di tre kamikaze. David torna in vita nei panni del "Corvo": al tormento, all'ira e alla vendetta che già hanno caratterizzato i suoi precedessori (Eric Draven in primis), si aggiungono intenti religiosi (o pseudo tali). Il ragazzo si erge a portatore estremo del castigo divino, contrapponendo la propria crociata alle tenebre del terrore.


Il cenno al fanatismo religioso, il linguaggio biblico adottato dal ragazzo e il conflitto religioso sottostante fanno assumere sfumature differenti alla trama: Memento Mori non è una storia che parla solo di amore, morte e vendetta ma anche del modo di interpretare il credo religioso. Un tema che sarà centrale nei prossimi numeri, stando a quanto anticipato dagli stessi autori.
Riguardo la figura del protagonista, lo sceneggiatore Roberto Recchioni ha dichiarato durante la conferenza di presentazione dell'opera a Cartoomics di aver preso parte a questo progetto con entusiasmo, ma anche che avrebbe avuto qualche riluttanza a riprendere il personaggio di Eric, ritenuto "una diretta esternazione del dolore di James O'Barr". Ecco dunque l'idea concentrarsi su un altro protagonista e coerentemente di ambientare la storia in Italia, in luoghi decisamente familiari a lui e al disegnatore Werther Dell'Edera (nato in Puglia ma ormai da anni residente a Roma).
Recchioni del resto ha già esperienza a lavorare con personaggi iconici: oltre a essere sceneggiatore e curatore di Dylan Dog, ha avuto modo negli anni scrivere Diabolik Tex (in un paio di occasioni). In questo caso si trova a poter aggiungere qualcosa di estremamente personale (a partire dalla propria città, appunto) innestandolo in un concept definito. Recchioni si dimostra particolarmente a proprio agio, favorito anche dalla potenza espressiva del materiale di base.



L'esigenza di coniugare i gusti del pubblico nostrano con quelli dei lettori statunitensi ha avuto ovviamente un riscontro narrativo e visivo: abbiamo infatti una narrazione ricca di colpi ad effetto e rapidissima nello svolgimento, tipica dei comic book, con un approccio visivo votato a un notevole dinamismo e layout molto liberi per favorire la spettacolarizzazione.
Non è certamente casuale il coinvolgimento di Dell'Edera, autore dalla lunga esperienza nel mercato fumettistico statunitense. Le sue tavole sono potenti, oscure quanto serve e di grande impatto scenico. Il dinamismo che l'artista riesce a imprimere alle figure è pareggiato solo dal gusto fuori dal comune per la scelta delle inquadrature. Da rimarcare soprattutto le scene iniziali, piovose (poteva essere altrimenti per una storia del Corvo, citato spesso per il celebre "Non può piovere per sempre"?), dove viene contestualizzata l'ambientazione con splendidi panorami romani notturni, illuminati dalle luci dei fulmini come Frank Miller insegna. Decisivo l'apporto di Giovanna Niro per la resa visiva delle tavole: i suoi colori sono precisi e impeccabili e si integrano alla perfezione con le chine di Dell'Edera.



Il difetto principale? Finisce davvero troppo presto, nel momento in cui si inizia a prendere gusto nella lettura. L'impostazione tipicamente americana delle 20/22 tavole permette infatti di apprezzare l'incipit della storia ma lascia il lettore in sospeso in attesa dei capitoli successivi (e abbiamo elementi per avere fiducia: nel prossimo numero sarà introdotto un personaggio che si preannuncia interessante e avremo modo di apprezzare il talento di Davide Furnò nella short story finale, autore di tavole che dalle anteprime sembrano davvero esplosive!).
A contrastare la brevità dell'episodio viene in supporto la short story d'appendice realizzata da Matteo Scalera (testi e disegni) e Moreno Dinisio (colori), quattro tavole intense e oniriche, graficamente molto d'impatto, con un bel lavoro di bicromia nero/giallo. Interessante anche l'apparato redazionale, con un pezzo di contestualizzazione storica di Micol Beltramini e una sketch gallery con i work in progress di Werther Dell'Edera. A proposito della caratterizzazione del personaggio vengono riportati aneddoti e immagini interessanti sul processo di lavorazione, a ripercorrere l'evoluzione dell'idea che ha portato a Memento Mori: il concept iniziale prevedeva un protagonista più anziano, tragico e oscuro, che è stato in seguito sostituito dal Corvo adolescente che troviamo nella storia.

Insomma, esordio decisamente promettente per una storia che non si limita a riproporre il Corvo di O'Barr ma prova a raccontare, partendo dalle stesse idee di base, qualcosa di nuovo e interessante. Finora, riuscendoci.

Il sommo audace



Il Corvo: Memento Mori
NUMERO: 1
DATA: marzo 2018
Edizioni BD

COPERTINA:
Regular: Werther Dell’Edera
Variant 1: Davide Furnò
Variant 2: Roberto Recchioni
Sketch Variant/Variant per le Fumetterie: Werther Dell’Edera

Memento Mori - Episodio 1
TESTI: Roberto Recchioni
DISEGNI: Werther Dell’Edera
COLORI: Giovanna Niro

Virtù sepolta
TESTI E DISEGNI: Matteo Scalera
COLORI: Moreno Dinisio

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