…E vissero tutti felici e conTorti

Il nuovo volume di Torti Marci tra fantasy e disprezzo




Torti Marci, l'alter ego fumettistico di Riccardo Torti, odia tutti per definizione. È l'intolleranza incarnata in un organismo composto "per il 90% da disprezzo e per la restante parte da odio", come diceva in una spassosa vignetta. Nato come webcomic su alcune strip postate su facebook, ha rapidamente conquistato un gran numero di fan; lo scorso anno è stato protagonista di un primo volume carcaceo, Un libro scomodo, prodotto da Uno Studio in Rosso (e recentemente reso disponibile online gratuitamente qui). All'ultima edizione di Lucca Comics & Games è stato invece presentato in anteprima …E vissero tutti felici e conTorti, volume pubblicato da Editoriale Cosmo, lungo oltre 140 pagine e dall'ambientazione sorprendentemente fantasy. Lo abbiamo letto e....

[Spoiler: ci è piaciuto!]

La storia inizia narrando le gesta di un uomo che vive in un castello. L'uomo è ovviamente Torti e, sebbene l'ambientazione sia riconoscibilmente fantasy, ci sono elementi di modernità per niente appartenenti a una rigorosa leggenda medievale, come la tortura dei social network e la spasmodica attesa per le nuove puntate di Game of Thrones. Si tratta infatti di un "racconto nel racconto": la voce fuori campo appartiene a un Torti dei giorni nostri, intento a narrare una fiaba a un bambino, Gigetto, per cercare di educarlo al corretto uso di internet, insegnandogli al contempo a stare al mondo (in modo tutt'altro che politically correct).

Questo volume si presenta come un passaggio necessario (e quasi obbligatorio) per l'autore. Nella storia lo vediamo scindersi in due personaggi antitetici, uno che si isola completamente dal mondo e l'altro che regna sovrano. Del resto, la nascita stessa di Torti Marci rappresenta una sorta di paradosso: odia molti dei comportamenti da social network, pur essendo nato proprio su facebook. Tale dicotomia doveva in qualche modo sfociare in una riflessione in cui si mettessero a nudo le (umane e comprensibilissime) contraddizioni, andando oltre la bidimensionalità dell' "esticazzi". Ne viene fuori una trattazione ironica ma anche impietosa di quell'ammasso di mipiacefollowhashtag, cuoricini e gattini che sta diventando la vita dei navigatori seriali sui social network, senza fare troppi sconti.





























Dal punto di vista grafico Riccardo Torti, che alcuni conosceranno per il suo lavoro in stile realistico come disegnatore di Dylan Dog (e in precedenza di John Doe e Trapassati Inc.) sfodera il lato più sintetico e diretto del suo tratto. Come già in Un libro scomodo e nelle tante vignette pubblicate online, si concentra sul rappresentare i personaggi, con sfondi piatti e spesso monocromatici che gli permettono di mettere in risalto le gesta dei personaggi stessi. Questo non gli impedisce in alcuni passaggi della storia di realizzare sfondi e ambientazioni ben riusciti, pur conservando la grande dote della sinteticità.

Morale della favola? …E vissero tutti felici e conTorti ci fa divertire e riflettere, ampliando lo spettro delle potenzialità di un personaggio nato senza troppe elucubrazioni ma evidentemente destinato a raccontare egregiamente il mondo contemporaneo.


Giuseppe Lamola



…E vissero tutti felici e conTorti
Editoriale Cosmo
DATA: Novembre 2016

TESTI E DISEGNI: Riccardo Torti

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