Anteprima ORFANI: Ringo #11

Quando il metallo muore

"Death Metal. Con un titolo del genere, la recensione in anteprima di questo albo la deve fare per forza Rolando!"
È con queste alate parole che il Sommo Audace mi ha assegnato dall'alto del suo metro e novanta scarso il compito di scrivere le mie riflessioni su questo penultimo tassello del mosaico della seconda stagione di Orfani, quella incentrata sull'ultimo guerriero, Ringo!
Sarà, voglio sperare, perché il Supremo Audace sa che chi vi scrive campa a pane, cicorie e Carcass, Dismember, Vader e Morbid Angel?! Non ci è dato sapere. Resta il fatto che di morte e di metallo, in questa storia, ce ne sono proprio per tutti.
 

Doveva essere un massacro. E così è stato. La tanto attesa resa finale di Ringo con i Corvi della Juric è arrivata come un uragano e, proprio come un uragano, è passata lasciando dietro di sé segni indelebili, morte e distruzione...
Ma, tranquilli, non staremo qui a spoilerarvi nulla! Questa è un'anteprima audace e, come tutte le anteprime che si rispettino, rimarrà il più possibile abbottonata.

C'è da dire che quel tizzone d'inferno di Roberto Recchioni è davvero il maestro assoluto del climax crescente dei finali di stagione. Imperterrito, continua a tirare fuori dal suo cilindro - che, a questo punto, sembra davvero magico e senza fondo! - colpi di scena su colpi di scena e riesce ad assicurare uno spettacolo grafico e narrativo che oggi nessun altro autore sembra in grado di poter eguagliare! 

E pensare che al sottoscritto questa seconda stagione di Orfani stava piacendo meno della prima (che i vostri amici Audaci hanno recensito puntualmente numero per numero), nonostante la qualità media sia rimasta altissima. Ma adesso l'entusiasmo è alle stelle! Il fatto è che questi ultimi due numeri, quelli di luglio e agosto, hanno nobilitato ai miei occhi l'intero anno e hanno spianato la strada per un finale che si preannuncia indimenticabile, al pari di quello della prima stagione.

Ma se ci siamo bagnati "like a young girl in her prime" (parole e basso di Joey DeMaio, ugola e polmoni d'acciaio di Eric Adams dei Manowar) il merito non è solo di RRobe: a confezionare questo riuscitissimo bagno di sangue sono stati anche Mauro Uzzeo (co-autore di soggetto e sceneggiatura) e il grandissimo Giancarlo Olivares. Sono, credo, i disegni dell'artista  bresciano che abbiamo imparato a conoscere sulle pagine di Nathan Never che hanno reso questo Death Metal un albo davvero memorabile. Splash page che prendono a schiaffi il lettore, scene di una cattiveria vividissima da offendere la vista dei più delicati... e poi quei primi piani di Ringo, cari amici: mai così bello e maestoso, a volte simile (ma non troppo) all'agente speciale dell'agenzia Alfa, sempre risoluto all'agone e pronto all'agonia, da vero guerriero.


Un bagno di sangue, dicevamo, che non risparmia nessuno: vittime e carnefici, colpevoli e innocenti.
E sul cammino che conduce a settembre sono sempre di meno...
Ora vi lascio e vado a vedere, a proposito di Death Metal, gli Obituary a Chiaromonte (Pz). 
Vi saluto John Tardy!

Rolando Veloci





ORFANI: RINGO #11
Death Metal
Uscita: 14/08/2015

Soggetto e sceneggiatura: Roberto Recchioni e Mauro Uzzeo
Disegni: Giancarlo Olivares
Copertina: Emiliano Mammucari
Colori: Alessia Pastorello


Qui trovate una gallery con sette tavole in anteprima dell'albo (Ovviamente se non avete ancora letto Orfani: Ringo #10, vi consigliamo caldamente di non aprire la gallery)


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