GRAPHIC NOVEL IS DEAD

L'autobiografia che smaschera il Ragazzo Morto, “soldato di un esercito clandestino, […] armato di matite e chitarre”.

Come molti sapranno, Davide Toffolo non è solo il frontman dei Tre Allegri Ragazzi Morti. Il cantante di Pordenone, infatti, da Mondo Naif a Fandango, da Pasolini a L’inverno d’Italia, è un apprezzato autore di fumetti e da sempre tenta (e già sarebbe apprezzabile per il solo tentativo) di realizzare opere non banali. E, come tutti, a volte ci riesce, a volte no.
Se il sottoscritto da sempre ha preferito il Toffolo scrittore/disegnatore di fumetti al Toffolo compositore/cantante, di certo è innegabile il fascino underground e art-rock dei Tre Allegri Ragazzi Morti. In questa Graphic novel is dead i due Toffolo si incontrano per dar vita a un’articolata autobiografia. “Verrò ricordato come il cantante vestito da yeti anche d’estate o come l’autore che ha ucciso la graphic novel?”, si domanda l'autore.
Azzeccatissima la scena iniziale, in cui, dopo averci mostrato foto reali del concerto a San Siro del gruppo (risalenti alla scorsa estate), nel momento in cui Toffolo entra nella zona “riservata” del palco le foto lasciano spazio alle tavole disegnate e inizia il fumetto vero e proprio, con tanto di titoli di testa. Così in sole tre pagine facciamo la conoscenza del pappagallino Pepito (la “spalla comica” di Toffolo), del poster/oracolo di Andy Kaufman e, soprattutto, del Toffolo che parla, vive e pensa sotto la maschera. Maschera che sarà, per forza di cose, uno di temi centrali dell’opera (tema da noi Audaci già affrontato in altro contesto alcuni mesi fa, parlando del primo numero de Le grandi storie di Nathan Never). Come molti di voi sapranno, tranne rarissime occasioni, i Tre Allegri Ragazzi Morti si sono sempre presentati a tutti i loro concerti con una maschera di teschio sul volto. “La mia maschera è una specie di superidentità. Con la maschera non sono più io. Le mie fragilità spariscono. Posso praticamente tutto!” afferma Toffolo in un passaggio mentre è intento a rindossare la maschera. “La maschera è il mio modo di proteggermi dalla trasformazione dell’uomo in una merce.”

Molti sono gli sketch e gli episodi di vita narrati nel volume. Quasi ogni tavola è sconnessa dalla precedente, salvo poi ritornare magari sullo stesso argomento o sullo stesso personaggio 3-4 pagg dopo. L’impressione globale non è però di una narrazione sconnessa, piuttosto di appunti di viaggio, di leggere un taccuino ben scritto e disegnato con tratto molto azzeccato (senza citare poi i colori impeccabili di “un certo” Alessandro Baronciani). Così leggiamo del Toffolo che conosce le donne, del fantasma di suo padre, dei suoi difetti fisici, della sua adolescenza. Spesso il tono è scherzoso, come quando prende in giro la propria invidia verso il successo di Zerocalcare o quando si raffigura nei panni del wrestler “El Tofo” che combatte “nemici terribilissimi”.
Il chiaro messaggio che ne emerge alla fine è quello di decretare la vitalità di un linguaggio e di un medium (il fumetto, of course), mentre finge di affermarne la morte (quel fantomatico “is dead” del titolo si scioglie già a pagina 6, dove il cantante urla “Lunga vita alla graphic novel!”). Del resto, pare chiaro che questa graphic novel non avrebbe potuto essere nient’altro che una graphic novel, appunto, per lo stile, il ritmo e la sincerità che possiede. Altro che
“is dead”!



Giuseppe "Giuppo" Lamola

[copyright immagini: Rizzoli-Lizard]



"GRAPHIC NOVEL IS DEAD”

• TESTI E DISEGNI (e COPERTINA): Davide Toffolo
• COLORI: Alessandro Baronciani
• FOTO: Cecilia Ibanez
• EDITORE: RCS/Rizzoli-Lizard

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