ORFANI #9

Recchioni e la profondità della metafora dello spazio
Cuori sull’abisso, l’attesissimo numero dieci di Orfani è in edicola, pronto a turbare le nostre calde giornate estive con i suoi colpi di scena e le sue tavole colorate e brillanti. Ma cosa è successo nel numero nove, lo splendido Freddo come lo spazio uscito a metà giugno? Ve lo dicono i vostri affezionatissimi Audaci nella recensione che state per leggere.



Partiamo subito dalla copertina di Massimo “Mr. Coverman” Carnevale il quale, ancora una volta, ci regala una meraviglia assoluta di drammaticità e profondità che rimanda al Kubrick di 2001: A Space Odyssey, pellicola capolavoro immortale e inimitabile del 1968: standing ovation! Come il geniale regista, ben consapevole dell’impossibilità di attribuire all’esistenza della vita un senso, lascia il finale del film aperto a ogni possibile e libera interpretazione, così il nostro Roberto Recchioni, da navigato e capace autore, continua a giocare con i suoi lettori e a non fornire loro un minimo di certezze. Così come l’immenso universo rappresenta tutto ciò che non è possibile conoscere razionalmente, leggendo Orfani, adesso come mai prima, capiamo che il mistero dello spazio freddo e profondo è sempre stato un tutt’uno con il mistero della vita e, con essa, dei sentimenti che hanno accompagnato quest’ultima, fin dalle nostre origini.

Forse è per questo che il nostro RRobe ci fa andare avanti e indietro, ci fa vedere come i problemi degli Orfani del presente siano già ben più che in nuce negli stessi Orfani del passato. Eremita e Pistolero, Raul e Ringo: due ragazzini prima, due uomini poi, sempre pronti a ricorrere alla violenza per raggiungere la loro personale conoscenza (nel loro caso specifico si tratta dell’amore di Sam, la Mocciosa ma, in senso lato, la loro lotta rappresenta la battaglia violenta per la conquista del sapere che tutti – dal primate all’uomo più evoluto – hanno combattuto e combatteranno).
La parte ambientata nel passato ha questo di bello: squarcia il velo dell’ambiguità e ci mette davanti agli ego dei due ragazzi, generosamente carburati a droghe sintetiche dalla prof.ssa Juric. La loro rivalità continuerà nel tempo e in questo splendido albo vedrà la sua amarissima conclusione. Nel presente, dopo che Angelo ha ucciso Nakamura e liberato Pistolero, gli Orfani sono sempre divisi in due fazioni: Juno e Ringo, i due “ribelli” da una parte, e Jonas, Sam e Raul, i tre “filogovernativi”. Ognuno lotta per le proprie ragioni: Juno per vendicare il fratello morto, Ringo per un senso di giustizia, Raul per amore, Jonas per senso del dovere e della “ragion di stato” e Sam… questo lo scopriremo nel numero dieci, Cuori sull’abisso (e fin dalla suprema cover di Carnevale si intuisce che non sarà piacevole scoprirlo…). Di sicuro in questo albo un amore finisce del tutto: quello tra Jonas e Juno! Infatti il leader degli Orfani fa aprire il fuoco – non senza avere un attimo di esitazione, questo va detto! – sulla sua compagna e su Ringo e questo fatto per la donna equivale – a ragione, direi! – a una richiesta di divorzio! Peccato che tutto sia destinato a finire male per questi Orfani…

Ancora un albo realizzato graficamente da quattro autori: i bravissimi Gigi Cavenago e Werther Dell’Edera ritornano ai disegni dopo aver dato alla luce rispettivamente gli albi #3 e 4 (il primo) e #6 (il secondo); mentre alla colorazione ritroviamo le bravissime Giovanna Niro (già apprezzata sui #6 e 7) per la parte del presente e Alessia Pastorello (già vista all’opera sul #5 per i disegni di Luca Maresca) per il passato.
Insomma, ancora un albo ricco di emozioni e suspense.
Ancora una volta Recchioni ha fatto centro!
RolandoVeloci


ORFANI: Freddo come lo spazio  
NUMERO: 9
DATA: giugno 2014
SERGIO BONELLI EDITORE  

COPERTINE: Massimo Carnevale
 

SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Roberto Recchioni  
DISEGNI E CHINE: Gigi Cavenago – Werther Dell’Edera
COLORI: Alessia Pastorello – Giovanna Niro


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