BRENDON #92

Chiaverotti e il terzo peccato mortale.



Non ne possiamo proprio fare a meno! Ogni uscita firmata Chiaverotti è come un richiamo di sirena, irresistibile per le orecchie audaci!
Nella speranza di poterci recare presto in edicola per comprare un nuovo Dylan Dog firmato dal suo MAI DIMENTICATO autore più glorioso (non ce ne vogliano i Ruju, Barbato e Faraci, eh!) – l’unico in grado di CO-CREARE con l’ideatore della serie, il geniale Tiziano Scalvi, l’onirico mondo dylaniato e di regalarci per tanti anni storie indimenticabili che hanno segnato la vita di molti di noi –, ci gustiamo insieme un altro capitolo della ormai lunghissima saga (siamo a quota 92) brendoniana.


Finalmente possiamo recensire una storia disegnata dalla mitica Lola Airaghi, amatissima autrice dotata di un talento fuori dal comune che abbiamo imparato a conoscere prima su Legs Weaver (serie per la quale ha realizzato tre albi della serie regolare – il n. 33, Operazione Striker, dell’agosto 1998 per i testi di Stefano Piani; il n. 42, Love Story, del maggio 1999 per i testi di Michele Medda; e il n. 80, Quinto: non uccidere, del luglio 2002 per i testi della Tintori – e una storia dello speciale Legs e le paladine n. 2 del dicembre 1999, Il ritorno dei demoni) e poi ad amare sulle pagine di Brendon (indimenticabili i suoi Amore e tenebre, n. 28 del dicembre 2002, Al di là dell’universo, n. 30 dell’aprile 2003, Regali dall’inferno, n. 35 del febbraio 2004, La porta dell’incubo, n. 46 del dicembre 2005, Dal sogno alla morte, n. 70 del dicembre 2009 e Il mistero dell’acqua, n. 78 dell’aprile 2011). Sempre nell’aprile 2011 è stata protagonista del sesto Dylan Dog Color Fest – quello dedicato alle donne, con la storia La predatrice per i testi della Barbato.

La matita di Lola Airaghi

Ma veniamo alla storia contenuta in questo albo.
Inutile dirvi della felicissima penna chiaverottiana, sempre sospesa tra realtà e sogno, tra ricordo e incubo, tra incertezza e azione.
Questa volta per Brendon la situazione si fa davvero singolare: come stregato dall’abbraccio di una incantevole Zandalee (c’entra per caso il film del 1991 di Pillsbury?) – sirena in grado di ammaliare e di far perdere la ragione a ogni uomo che incroci la sua strada di vita e di morte – Brendon deve compiere un gesto che non avrebbe mai concepito: uccidere una donna (la corpulenta Melody, locandiera presso la cui locanda il nostro cavaliere di ventura è alloggiato) a sangue freddo per portare il suo cuore all’affascinante e misteriosa seduttrice.



Un caleidoscopio di personaggi, di tipi umani tutti accumunati dalla solitudine e dall’emarginazione, loro uniche compagne di vita. Brendon ha ucciso, uccide e continuerà a uccidere e lo fa per difendersi, mai per fare del male. Vi siete mai chiesti se anche per gli assassini più efferati sia lo stesso?! E se chi uccide un innocente per strada, senza un apparente motivo, si stesse – a suo modo, per carità! – difendendo dalla offese della vita stessa?! Ci avete mai pensato? Ecco, Chiaverotti, con il suo Brendon, invita a pensare, a riflettere: vi consiglia di non giudicare frettolosamente quello che si può vedere in apparenza, ma vi insegna ad andare in profondità, ad indagare a fondo gli abissi dell’animo umano prima di stabilire chi sia il mostro e chi la vittima…
Buona lettura e attenti a non commettere il terzo peccato mortale!
Rolandoveloci




BRENDON: “Il terzo peccato mortale”
SERIE: BRENDON
NUMERO: 92
DATA: agosto/settembre 2013
SERGIO BONELLI EDITORE

COPERTINA: Massimo Rotundo
SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Claudio Chiaverotti
DISEGNI E CHINE: Lola Airaghi

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