RAT-MAN #93

“Finché morte non ci separi!” e “L'onda”:
la fine si avvicina!



[Questa recensione andrà in onda in forma seria per venire incontro alla drammaticità degli eventi]

Benvenuti al momento in cui la fine si avvicina. Con queste storie Ortolani si incammina sempre di più verso il momento terrificante (speriamo ancora lontano) in cui la serie terminerà.
Ma analizziamo piuttosto questa novantatreesima uscita.
La copertina ci mostra Tòpin e Valker nel bel messo dell’azione, ma soprattutto ci propone le quattro età della vita di Valker, a partire dall’indifeso ragazzetto figlio di una sorta di boss, per arrivare all’oscuro e tenebroso aspetto che assume nei tempi successivi. E non vi citeremo quadri come “Le quattro età dell’uomo” di Valentin de Boulogne solo perché in realtà noi siamo tutt’altro che colti e non staremo qui a divagare.



Ci interessa di più rilevare, come abbiamo già sottolineato di recente, che non dovreste cercare solo l’esilarante Ratto in queste pagine. Ortolani ci regala una storia a tutto tondo, la saga di un uomo (Valker) con la sua genesi, i suoi affetti, i suoi rapporti conflittuali. Ma, oltre l’oscurità infinita, un cuore. 
I due episodi qui presentati danno inoltre risposte a tanti (piccoli e grandi) dubbi anche sull’amore con Kalissa che in seguito Valker sarà costretto ad uccidere e sui rapporti tra Valker e il nostro Ratto, rapporti non proprio idilliaci ma che dopo aver letto queste pagine riconsidereremo con occhi differenti. 



E lui, il Ratto, dov’è? Ebbene, appare solo in due tavole di “Finche morte non ci separi!”, in un flashback dell’epoca in cui era ancora Rat-Boy (nonostante ciò, la sua presenza aleggia più volte nell’aria). Questa assenza ratmaniana, tra parentesi, è un ulteriore passo coraggioso (per non dire “audace”) di Ortolani, ormai perfettamente conscio di come guidare la sua nave verso “L’onda”, secondo episodio di lunghezza maggiore rispetto ai precedenti (30 pagg). Come spesso accade per i finali delle saghe ratmaniane, Ortolani infatti non riesce a fare a meno di “allungarsi” per raccontarci la storia che ha in mente, per non dover comprimere gli eventi in angoscianti ritmi serrati meno compiuti. E anche stavolta fa benissimo, perché il finale di questo albo è tra i momenti più epici della saga di Rat-Man, quasi che Ortolani volesse condurci alla ricerca di un senso, di una luce nell’oscurità, di un ricordo rimosso che potrebbe renderci felici.

Abbiamo parlato poco delle trame di questi due episodi conclusivi della saga “criminale”. Volutamente, però. L’inarrivabile Leo mette tutto in queste pagine, davvero un insieme di elementi a volte pure distanti tra loro, ma che lui riesce a coniugare con maestria impareggiabile. Ritroviamo il gusto dei comic books anni ’70 (ma anche i noti Fantastic Four di Kirby, che sono invece puramente Sixties) unito a echi di Star Wars, ma pure gocce di crime stories e mescolate a un pizzico di fantascienza classica e con sprazzi di horror. Altro che fumetto per ragazzetti che vogliono farsi una risata. Questa è un’epopea, è epica. E tutto ciò, tutto!, in sole 56 tavole, che appassionano, ispirano, commuovono; ancora una volta un classico moderno come ce ne sono pochi.
Giuseppe "Giuppo" Lamola
Trovate gli episodi precedente qui e qui.

RAT-MAN COLLECTION n.93

“Finché morte non ci separi!”
“L'onda”


Testi, disegni e copertina: Leo Ortolani
Colori copertina: Lorenzo Ortolani
Editore: Panini Comics
Data: Novembre 2012

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