Nostra madre Renata Fonte




"Storia di una vicenda di mafia e dei suoi torbidi risvolti, ma soprattutto storia del coraggio e dell’altruismo di una donna capace di sacrificare tutto, anche la vita, nell’inseguimento dei propri ideali"
Così introduce il volume Gian Carlo Caselli, procuratore capo della procura di Torino. E le sue parole seguono quelle, profonde, di don Luigi Ciotti, presidente di Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie.

Renata Fonte
Renata Fonte, madre, insegnante ed amministratrice di Nardò (Le), si era energicamente dedicata alla tutela del territorio di Porto Selvaggio ed è stata uccisa in circostanze su cui ancora non si è fatto completamente luce. 
Questa “Nostra madre Renata Fonte” narra della chiacchierata di tre donne (le due figlie di Renata Fonte, Sabrina e Viviana, e una sua amica) che si trovano ventotto anni dopo a ripercorrere le tappe della sua vita e dell’impegno politico, passeggiando in quello stesso parco naturale pugliese che l’assessora strenuamente difese contro lo sfruttamento edilizio.

studio di personaggio
L’elegante volume edito da 001 Edizioni si avvale dei testi di Ilaria Ferramosca e dei disegni di Gian Marco De Francisco. Entrambi gli autori, di fronte al difficile compito di narrare una storia vera nel rispetto delle sensibilità altrui e dell’autenticità dei fatti, se la cavano egregiamente, dipingendo un quadro tenue e al tempo stesso intenso, forte. Bello il modo in cui gli autori riescono a non mostrare troppo, a non varcare la soglia del privato, riuscendo al contempo a non restare troppo superficiali.
Alcune trovate, sia narrative che grafiche, rivelano l’attenzione verso il lettore e la confidenza con un mezzo espressivo che il già citato Caselli non teme di definire “arte”. Molto bello l’aprirsi di alcune scene a splash page che hanno quasi il compito di far uscire la storia dalle tavole, di far prendere una boccata d’aria durante la lettura, fino a tocchi di pregevole bellezza come nelle pagg. 36 e 37, in cui l’immagine si dissolve per rappresentare il passaggio ai ricordi nella tavola successiva.



Insomma, abbiamo bisogno di storie così. Di pagine piene della realtà che ci circonda, che parlino gente che ha provato a seguire strade diverse, di esempi non eclatanti né patinati ma costruiti su valori indissolubili come la legalità e la coerenza; pagine piene della vita di persone come Renata Fonte. 

Giuseppe "Giuppo" Lamola


CREDITS:

Data di pubblicazione: 2012

Editore: 001 Edizioni

Soggetto e sceneggiatura: Ilaria Ferramosca

Disegni e copertina: Gian Marco De Francisco





studio di personaggio (Viviana)




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